Descrizione
Una “patologia” talmente simile alla normalità da sfuggire all’occhio calcolatorio e sperimentale delle cosiddette “scienze umane”, o un’utile risorsa coltivata e diffusa da chi detiene un potere scientifico e culturale organico a quello politico? Un fenomeno distribuito casualmente nel tempo e nello spazio, o accentuato in certi tempi e spazi in funzione di fattori storico-culturali? E i fattori oggi dominanti possono farci temere una pandemia dell’imbecillitïà da massificazione e globalizzazione? Un mix di spirito critico non totalmente distrutto dagli “esperti” in ambito scientifico, e di spirito umoristico prodotto dal buon senso (specie, ma non solo, in ambito toscano) è forse il vaccino per un tentativo di risposta “seria”, per quanto possibile, di fronte a una situazione “disperata ma non seria”.