Descrizione
Il golfo di Baratti è tra i più belli e frequentati del litorale toscano ed è anche uno dei siti archeologici più importanti d’Italia. Non tutti però sanno che nella prima metà del Novecento il golfo fu oggetto di un’intensa attività mineraria. Attività legata allo sfruttamento delle scorie ferrose prodotte dalla siderurgia etrusca incapace di estrarre tutto il ferro contenuto nel minerale proveniente dall’isola d’Elba. Dopo il 1915 si accese un forte interesse per quelle scorie e, tra il 1924 e il 1925, la miniera entrò in produzione con impianti all’avanguardia. Attraverso le complesse vicende legate al difficile inquadramento giuridico del giacimento, alla problematica collocazione della miniera nel sito archeologico e al particolare momento storico compreso tra il 1927 e il 1943, si arrivò al definitivo abbandono del campo minerario nel 1969 con la rinuncia alle concessioni minerarie. L’autore ha ricostruito la vicenda di quella singolare miniera anche attraverso la riscoperta dei suoi resti e senza dimenticare il contesto in cui si è consumata.